Su Netflix c’è un family drama intenso che racconta sfide e problemi di una famiglia numerosa, tra emozioni sincere e personaggi indimenticabili.

Per gli amanti delle serie di successo su Netflix, c’è una storia che trascina dentro la vita di una famiglia numerosa, fatta di imperfezioni, ma anche di un amore incondizionato che resiste a ogni ostacolo.

Ti sei mai chiesto cosa significhi davvero essere una famiglia? È solo una questione di legami di sangue o si costruisce giorno dopo giorno, tra difficoltà, risate e momenti di pura emozione?

Il suo titolo è “Parenthood”, tra le serie in streaming che hanno saputo raccontare al meglio e con delicatezza e realismo le dinamiche familiari. Andata in onda dal 2010 al 2015 sulla NBC, questa produzione creata da Jason Katims (già noto per “Friday Night Lights”) si ispira al film omonimo del 1989 diretto da Ron Howard, ma riesce a sviluppare una propria identità forte e coinvolgente.

Tra le recensioni della critica delle testate americane: The New York Times dice “Straordinariamente realistico, con interpretazioni intense e una scrittura che evita i cliché, regalando momenti di pura emozione”; mentre The Hollywood Reporter: “Un family drama autentico e coinvolgente, capace di raccontare le dinamiche familiari con una profondità rara in televisione.”

La trama ruota attorno ai Braverman, una famiglia numerosa e unita, ma non priva di problemi. Al centro troviamo il patriarca Zeek (Craig T. Nelson) e la moglie Camille (Bonnie Bedelia), genitori di quattro figli ormai adulti: Adam (Peter Krause, “Six Feet Under”), Sarah (Lauren Graham, “Una mamma per amica”), Crosby (Dax Shepard) e Julia (Erika Christensen).

Ognuno di loro affronta sfide personali e professionali, mentre cerca di mantenere saldo il legame familiare. Adam, il maggiore, è un uomo responsabile che si trova a gestire un figlio con sindrome di Asperger, un tema trattato con grande sensibilità. Sarah, madre single con un passato complicato, cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita e di crescere i figli, tra cui spicca la ribelle Amber.

Crosby, lo scapolo incallito, scopre di avere un figlio e deve affrontare il cambiamento improvviso della sua vita. Infine, Julia è una donna in carriera che cerca di conciliare lavoro e famiglia con risultati spesso contrastanti.

Il punto di forza della serie sta nella scrittura realistica dei dialoghi e nella chimica perfetta tra gli attori, che riescono a rendere autentico ogni momento, dai più commoventi a quelli più leggeri. Un esempio di questa naturalezza è l’uso del talk-over, la tecnica in cui più personaggi parlano contemporaneamente, ricreando il caos tipico delle conversazioni familiari.

Nello specifico, quello che distingue “Parenthood” da altre serie del genere è il suo approccio sincero ed empatico alle relazioni familiari. Gli episodi non si limitano a raccontare momenti felici, ma esplorano con profondità le tensioni, le incomprensioni e le difficoltà quotidiane.

La serie affronta temi complessi come la malattia, la disoccupazione, l’adozione, la dipendenza, il divorzio e il lutto, sempre con una scrittura mai forzata o melodrammatica. Dopo sei stagioni (per un totale di 103 episodi di circa 40 minuti l’uno), la serie si conclude con un finale commovente che chiude in modo soddisfacente le storie di ogni personaggio.

Non mancano le lacrime, ma c’è anche un messaggio di speranza: non importa quanto la vita sia imprevedibile, la famiglia con tutti i suoi difetti resta sempre un punto fermo.

Per quanto riguarda le valutazioni da parte del web, il film vede una percentuale positiva da parte degli utenti di Google pari al 69%, sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes pari all’88%, mentre su IMDb il punteggio è 8,3 su 10.

Interessante già il trailer, presente anche su Youtube, che evidenzia come “Parenthood”, disponibile tra i prodotti seriali di Netflix, sia una serie che parla al cuore dello spettatore. Con una narrazione intima e intensa, un family drama capace di alternare sorrisi e commozione e ideale per gli amanti del genere.

Ricordiamo, infine, che in Italia nel 2015 era arrivato l’adattamento di questa serie televisiva dal titolo “Tutto può succedere”, anch’esso accolto con curiosità e con interesse dal pubblico, con attori di spicco come Pietro Sermonti (“Uno di famiglia“), Ana Caterina Morariu (“Il mistero del lago“), Giorgio Colangeli (“Questa è la mia terra“) e Benedetta Porcaroli (“18 regali“).

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