Su Netflix c’è una miniserie tv in soli sei episodi basata su un romanzo di successo con una trama tra delitti e misteri ambientati nel Canada di metà Ottocento.
Si basa su una storia vera, narrata nel romanzo “Alias Grace” (“L’altra Grace”) di Margareth Atwood del 1996, l’omonima miniserie disponibile in streaming su Netflix composta di sole sei puntate molto intense e dalla storia accattivante.
Una serie televisiva storica e drammatica con la regia di Mary Harron e la sceneggiatura di Sarah Polley, che l’ha anche prodotta insieme a D.J. Carson.
La trama riporta lo spettatore nella metà del 1800, precisamente in Canada, con le atmosfere cupe e misteriose di un periodo ricco di conflitti sociali. Nel quale, inoltre, il ruolo della donna resta ancora ai margini e in una situazione di rassegnazione e obbedienza.
Nel ruolo della protagonista Grace, c’è la talentuosa attrice canadese Sarah Gadon, presente in molte serie televisive tra cui “Doc”, “Nikita”, “La mia vita con Derek”. Con lei, il britannico Edward Holcroft, Zachary Levi, noto per il ruolo principale in “Chuck”, e Paul Gross, conosciuto soprattutto per il suo ruolo nella serie “Due poliziotti a Chicago”.
Questa miniserie è il terzo adattamento di uno dei romanzi della Atwood, dopo “The Handmaid’s Tale” e “Wandering Wenda”. La sua accoglienza da parte del pubblico è stata da subito positiva.
Sul sito IMDb ha una valutazione media di 7,6 su 10, con quasi 37.000 recensioni; per Google è piaciuta all’83% degli utenti; mentre su Rotten Tomatoes ha una votazione media del 99%, mentre per il pubblico dell’88%.
E basta cercare il trailer ufficiale su Youtube per scoprire quanto anche la piattaforma video ne dimostri il sostegno dell’audience: circa 3 milioni e mezzo di visualizzazioni con un indice di apprezzamento molto forte. In tantissime recensioni è stata giudicata come una delle migliori produzioni di tutti i tempi da vedere su Netflix tra le serie drammatiche.
Una storia che intriga e che incuriosisce, ottimamente portata sul piccolo schermo dopo il successo delle pagine che avevano ammaliato il pubblico di lettori di tutto il mondo.
Quello che ne viene fuori è un nitido ritratto psicologico di una persona che risulta essere due volte vittima del sistema in cui vive: prima di tutto appartiene alla classe più povera, e poi è donna.
Una vicenda, la sua, che fa luce su un’epoca di grandi contraddizioni, con i temi portanti del maschilismo e della non volontà di fare chiarezza quando il tema si fa scomodo.
“L’altra Grace” racconta infatti la storia vera della giovanissima Grace Marks, non ancora sedicenne, povera e senza speranze, che parte dall’Irlanda alla volta del Canada. Lì inizia a fare la domestica.
Verrà accusata e condannata per l’omicidio nel 1843 del suo datore di lavoro e della sua governante.
Anche lo stalliere James McDermott è condannato per il crimine. McDermott viene impiccato, ma Grace viene condannata all’ergastolo, nonostante continuasse a professare la sua assoluta innocenza nella vicenda.
Divenne così una delle donne più famose dell’epoca in Canada per la sua storia controversa e priva di una risoluzione definitiva. Una miniserie ideale per un pubblico che ama le storie realmente accadute e che si fanno notare per la loro grande introspezione nell’animo dei personaggi.
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